Uomo politico francese. Dopo aver partecipato in gioventù alla
rivoluzione del 1830, si affermò come uno dei più brillanti
avvocati parigini, difensori di repubblicani e liberali in processi politici.
Svolse inoltre un'intensa attività giornalistica ed entrò a far
parte del Governo costituitosi dopo la rivoluzione del 1848, come
sottosegretario agli Esteri. Dopo il colpo di Stato bonapartista del 1851, si
astenne dalla vita politica attiva, ma svolse un'intensa attività
professionale, come difensore nei processi intentati dal governo contro
giornalisti e agitatori politici e, protetto dall'immunità professionale,
colse l'occasione per esporre nelle aule del tribunale le proprie idee. Tra gli
altri, difese nel 1858 Felice Orsini che aveva attentato alla vita
dell'imperatore. Eletto deputato nel 1857, entrò a far parte del piccolo
gruppo di deputati che, pur accettando di fatto l'impero, erano destinati a
formare il nucleo dell'opposizione repubblicana. Nel 1870, alla vigilia della
dichiarazione di guerra alla Prussia, fu il solo, insieme con Thiers, a
pronunciare in parlamento un discorso esplicitamente contrario alla guerra.
Caduto l'impero (4 settembre 1870), divenne vicepresidente del governo di difesa
nazionale e ministro degli Esteri, assumendo poi anche gli Interni. Firmò
la pace di Francoforte nel maggio 1871. Dimessosi nel luglio successivo,
continuò a far parte della camera sino al 1876 quando passò al
senato. è autore di alcuni saggi storico-politici:
Roma e la
Repubblica francese (1871);
Il governo della difesa nazionale (1871);
Sulla riforma giudiziaria (1876) (Lione 1809 - Versailles 1880).